È possibile individuare 3 sottotipi del disturbo: tipo con disattenzione predominante, tipo con impulsività/iperattività predominanti, tipo combinato.
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività (ADHD) consiste nella difficoltà o inattitudine, da parte dell’individuo che lo manifesta, ad inibire alcuni stimoli esterni e a controllarsi; vi può essere quindi un’incapacità nel restare calmi, nel selezionare gli stimoli ambientali, nel dominare i propri pensieri e nel moderare le proprie emozioni.
Campanelli d’allarme
Definire l’ADHD come un insieme di sintomi fissi, immutabili e uguali per tutti non è possibile, poiché esistono tanti profili ADHD quanti sono i bambini con ADHD. Ognuno di loro ha caratteristiche proprie, che non necessariamente si possono riscontrare in un altro bambino.
Tuttavia vi sono alcuni segnali e manifestazioni ricorrenti, attribuili ad un possibile ADHD, ai quali genitori ed insegnanti dovrebbero prestare attenzione nei diversi contesti di vita del bambino: casa, scuola, attività sportiva, ecc. L’osservazione dettagliata di tali comportamenti potrebbe infatti fare emergere la necessità di una valutazione psicologica.
• difficoltà a stare attento in modo costante durante alcune attività;
• grande distraibilità e incapacità di ignorare gli stimoli esterni;
• tendenza ad evitare o procrastinare attività che richiedono uno sforzo mentale sostenuto;
• difficoltà a prestare attenzione ai dettagli;
• tendenza a fare errori di distrazione durante lo studio e altre attività;
• difficoltà ad iniziare, portare avanti e terminare un compito;
• difficoltà ad organizzarsi nello studio e in altre attività;
• dimenticanze frequenti nella vita quotidiana;
• stato di concentrazione intensa durante attività gradite, con perdita di nozione del tempo e degli stimoli esterni;
• agitazione motoria;
• impulsività;
• variazioni importanti del tono dell’umore o delle emozioni espresse;
• tendenza a parlare di continuo durante lo svolgimento dei compiti o di altre attività;
• difficoltà ad aspettare o a dar prova di pazienza;
• indecisione.
Cosa fare per…
Vediamo insieme, per alcuni degli ambiti dove un bambino con ADHD può incontrare difficoltà, quali strategie di intervento efficaci poter mettere in atto.
• Svolgere i compiti scolastici
In quanto Tutor DSA e ADHD so bene quanto il momento dello svolgimento dei compiti possa diventare fonte di liti e tensioni tra genitori e figli che presentano difficoltà attentive.
Questo molto spesso accade perché non sono state delineate regole chiare e ben definite su tempi e modalità di svolgimento delle attività scolastiche, le quali diventano così “negoziabili”.
È importante infatti definire con precisione:
– ora di inizio dei compiti scolastici: se si concorda con il bambino che i compiti verranno iniziati alle 15, alle 16 o alle 17, è necessario rispettare sempre tale orario, in accordo con le eventuali attività extrascolastiche.
È importante che i bambini con ADHD abbiano una routine ben definita e che i genitori li aiutino e supportino nel seguirla con costanza.
– Un ambiente di lavoro adeguato: un bambino con difficoltà attentive non riesce ad ignorare gli stimoli esterni e di distrae con enorme facilità.
È fondamentale quindi: spegnere radio, tv, suonerie telefoniche; isolare animali domestici; chiedere a fratelli/sorelle di giocare o lavorare in un’altra stanza; ridurre i rumori ambientali; sgomberare l’ambiente visivo, scrivania rivolta ad un muro bianco e non ad una finestra, ad esempio; organizzare in anticipo il materiale; accertarsi che ci sia una buona illuminazione.
– Momenti di lavoro e momenti di pausa: data la difficoltà di un bambino con ADHD a mantenere costante la propria attenzione per periodi di tempo prolungati, può rivelarsi efficace suddividere il lavoro in segmenti più brevi, alternati da pause.
Si potrebbero quindi definire 20-25 minuti di lavoro intenso e senza distrazioni, alla fine dei quali fare una pausa di 5-8 minuti, in cui il bambino potrà “ricaricare le batterie”.
Attenzione però a quali attività svolgere durante la pausa: un bicchiere di succo, una coccola al cane, una chiacchiera con mamma e papà, qualche saltello sul posto andranno benissimo. Niente videogiochi, TV, merende pesanti o litigi con la sorellina.
Altro aspetto di fondamentale importanza: ricordare sempre di incoraggiare e motivare i propri figli durante lo svolgimento dei compiti scolastici.
Provate a rendere più divertenti le attività da svolgere, inventate una canzone per ricordare le tabelline o le poesie, registrate vostro figlio mentre ripete la lezione così che possa riascoltarsi, disegnate una bella faccina sorridente alla fine di un esercizio ben fatto, fategli delle domande sotto forma di quiz!
• Svolgere le attività quotidiane
Alzi la mano chi deve sempre ripetere almeno tre volte consegne e richieste al proprio figlio con ADHD. Tutti, vero?
Vediamo insieme alcune strategie per rivolgere in modo efficace delle istruzioni:
– le consegne devono essere precise, non vaghe e confusionare: “rifai il letto e sistema le costruzioni dentro la loro scatola” invece di un generico “riordina la stanza”; “chiedi il permesso per prendere i giochi degli altri” invece di “sii gentile con gli altri bambini”; “abbassa la voce” al posto di “non urlare”, “cammina piano” invece di “non correre”.
– Le consegne devono essere brevi: fornire poche e brevi direttive per volta, altrimenti c’è il rischio che queste non vengano ascoltate o che una parte di esse venga dimenticata o confusa.
– Far ripetere al bambino la consegna, così da essere sicuri che l’abbia compresa.
– Assicurarsi che il bambino vi stia ascoltando: è bene quindi stabilire un contatto visivo o fisico con lui.
Per un bambino con ADHD anche svolgere le abituali azioni quotidiane come vestirsi, lavarsi, preparare la cartella, prepararsi per andare a dormire, può risultare difficoltoso.
In questo caso l’utilizzo di supporti visivi potrebbe rivelarsi di grande aiuto: sequenze visive, collocate ben in vista, in cui sono riportati tutti i passaggi per svolgere una determinata attività, gli saranno di aiuto per conoscere e ricordare le tappe da seguire e con quale ordine.
Altra nota dolente è la gestione del tempo, essendo quest’ultimo un concetto molto astratto.
Un primo passo importante è provare a rendere cosciente il bambino di quanto tempo è necessario per svolgere determinate attività: fare colazione, lavarsi i denti, fare la doccia, arrivare a scuola, ecc.
Dotarsi di timer, cronometri, orologi da parete o da tavolo, una bella clessidra, aiuteranno il bambino a percepire il trascorrere del tempo.
Impostare una sveglia 5 minuti prima di iniziare una nuova attività permetterà di non richiamare il bambino molte volte.
• Organizzarsi
Un bambino con ADHD, oltre alle difficoltà attentive e/o di iperattività, presenta anche grosse difficoltà nell’organizzazione e nelle funzioni esecutive.
Questo può creare grosse tensioni all’interno della famiglia, a causa del costante disordine, degli impegni scolastici non rispettati o dimenticati, delle comunicazioni non riportate, del materiale perso e così via.
Sembra una banalità ma, per evitare disordine e perdita di oggetti, è necessario che ogni cosa sia al suo posto e che riporla diventi una routine.
È importante procurarsi cassette di plastica, sacchetti, scatole e cestini di forma, grandezze e colori diversi per tenere in ordine giocattoli, vestiti e oggetti personali. Mensole adibite al solo materiale scolastico, contenitori usati esclusivamente per riporre matite e pennarelli, cassetti suddivisi per contenuto.
Tutto ciò deve essere identificato tramite immagini o etichette; di ogni contenitore, cassetto, mensola deve essere indicata con precisione la funzione e il contenuto.
Eliminare giocattoli vecchi, non più usati, con pezzi mancanti, sostituire materiale scolastico rotto o usurato aiuterà ulteriormente a mantenere un ambiente ordinato e poco caotico. L’accumulo di materiale inutilizzato non è di aiuto né al bambino né ai genitori.
Anche organizzare gli impegni non è cosa facile: in questo caso può rivelarsi di aiuto l’uso di elenchi con le cose da fare in ordine di priorità, agende e calendari personalizzati che contengano tutte le attività che verranno svolte durante la settimana, post-it sistemati in punti strategici per ricordare cose importanti, un nastrino annodato intorno a un dito per ricordare di consegnare una comunicazione alla maestra, elenco da depennare con il materiale da inserire nella cartella il giorno dopo.
Gestire un bambino con ADHD non è sicuramente semplice, ma con grande costanza e le giuste strategie, sarà possibile ridurre notevolmente conflitti e attriti e godersi tutto ciò che di speciale e meraviglioso questi bambini hanno da offrire.
Autore: Psicologa Laura Tropeano