La didattica a distanza (DAD) ha dato vita a un ambiente di apprendimento che viene creato e rimodulato ogni volta e basato sull’interazione tra docenti, alunni e famiglie al fine di mantenere viva l’alleanza educativa.
È chiaro che questo nuovo metodo d’insegnamento ha destabilizzato tutti (docenti, genitori e studenti) ma paradossalmente ha offerto e può offrire delle opportunità.
Per esperienza personale ho avuto modo di osservare che lo schermo ha rafforzato l’autostima di alcuni ragazzini più timidi e li ha fatti sentire più sicuri anche nell’esposizione di vari argomenti di studio, questo perché le tecnologie liberano le risorse consentendo a tutti gli studenti di poter lavorare.
Inoltre si rafforza e di può rendere sempre più reale l’approccio con la didattica inclusiva per quanto riguarda gli insegnanti, in quanto dovendo favorire questo aspetto, tutti i docenti hanno il dovere di realizzare e personalizzare la didattica attraverso l’utilizzo di misure dispensative e compensative, tenendo conto dei diversi stili di apprendimento e creando sinergia tra stile di insegnamento e stile di apprendimento con informazioni presentate nel modo giusto, agevolando, in certi casi l’insegnante.
Tenendo presente che con la DAD le difficoltà dei normo-tipici in una fase iniziale non sono state tanto diverse dai BES.
Fondamentale ricordare che la personalizzazione avviene basandosi sulle potenzialità, non sulle difficoltà dell’alunno, spostandosi da una modalità di insegnamento statica ad una modalità dinamica. Esistono inoltre diverse strategie e strumenti per poter lavorare a distanza favorendo la didattica inclusiva.
Un esempio può essere quello dei disgrafici, offrendo loro la possibilità di poter scrivere sempre al pc un tema oppure in una verifica far sottolineare le risposte oppure con le risposte multiple, ecco questo cambierebbe la modalità di risposta nelle consegne e permetterebbe a tutti di poter lavorare e collaborare per il raggiungimento degli stessi traguardi.
Altro strumento utile sono gli organizzatori grafici dove il bambino o ragazzo inserirà le risposte relative all’argomento da studiare, utili per tutte le difficoltà di apprendimento e permettono a tutti di poter raggiungere l’obiettivo didattico prefissato.
Inoltre concludo con la necessità di un format davvero funzionale per la scuola dell’infanzia ma non solo, sarebbe anche quello di poter trovare libri illustrati in formato digitale in modo che l’insegnante li possa leggere autonomamente agli alunni permettendo a quest’ultimi di poter visionare in maniera chiara le immagini come se stessero a scuola.
Autore: Alessandra Verde – Pedagogista
Specialista sui DSA e disprassie evolutive. Rieducazione alla scrittura e difficoltà di attenzione. Consulente pedagogica per genitori e bambini fascia 0-6. Formazione personale educativo di asili nido, studenti e insegnanti, anche per la stesura del PDP. Corsi e laboratori per genitori, nonni e baby sitter. Tel. 3395691980